Il Progetto

Il suburbio...

Spazio di transizione graduale tra città e campagna, il suburbio sfugge a una netta definizione poiché variabile nel tempo e nello spazio, una sorta di “cintura” mobile e mutevole esterna ai limiti fisici e sacrali del centro urbano, dove si generano e coesistono tipologie architettoniche e modelli di produzione peculiari. Nella realtà eterogenea del suburbio di un qualunque centro urbano di età antica, si intrecciano strade, orti e proprietà fondiarie legate alla produzione agricola, necropoli e santuari, attività artigianali e discariche.

Pisa...

Pisa, posta tra i meandri dell’Arno e dell’Auser, non fa eccezione: un fitto tessuto di abitati e necropoli, intorno all’area più fortemente urbanizzata, riflette le alterne fortune della città attraverso le dinamiche di sfruttamento del territorio e l’intensità delle attività artigianali e dei traffici commerciali. Nel 2013 la realizzazione della piattaforma GIS connessa al progetto MAPPA ha consentito di elaborare una prima ipotesi di definizione degli spazi urbani e suburbani della Pisa di età antica, creando i presupposti per una nuova fase di ricerche sulla città. Numerosi contesti archeologici – in larga parte inediti – possono essere oggi attribuiti alle aree riconosciute come suburbia; tali evidenze rendono Pisa un case-study ideale sotto più punti di vista: cronologico (Pisa prima di essere una importante città medievale è stata una altrettanto importante città romana ed etrusca), geografico (il centro si trova in un’area, quella dell’Italia centrale tirrenica, finora scarsamente indagata in questo senso) e topografico. Su quest’ultimo piano la Pisa etrusca e romana – in un recente contributo definita “città dell’Auser”– e il suo vasto suburbio trovano il proprio centro di gravità nel corso del fiume, principale elemento attrattivo del popolamento fin dal periodo etrusco.

La città...

La città e le sue trasformazioni costituiscono da sempre uno dei temi al centro della ricerca storica. Questo è certamente vero per il mondo romano, nel quale la città costituisce la cellula essenziale dell’assetto politico, amministrativo ed economico del territorio. Il dibattito storiografico, superata la visione di una città “consumatrice” e non produttrice di beni, ricorre adesso a schemi interpretativi che colgono, all’interno di strutture economiche pre-industriali principalmente basate sulle risorse dell’agricoltura, l’esistenza di fenomeni di crescita connessi ad attività manifatturiere altamente specializzate e integrate all’interno di mercati ad ampio raggio. Se è vero che l’economia “urbana” costituisce un’importante chiave di lettura delle problematiche connesse al tema della “crescita” e dei meccanismi che, a partire dalla ricchezza generata dall’agricoltura e dalle attività manifatturiere, portano alla creazione di “surplus”, è allora necessario sottolineare la centralità che, all’interno di tale problematica, riveste proprio lo studio degli spazi suburbani.

Pisa Progetto Suburbio...

“Pisa Progetto Suburbio”, coordinato dal prof. Fabio Fabiani, è incentrato sullo studio di contesti inediti e sullo scavo e lo studio di siti pluristratificati come quelli dell’Area Scheibler o di Via Marche; intende trasporre i paradigmi degli indirizzi della ricerca storica sopra ricordati nella tematica del suburbio pisano e dei suburbia più in generale, aree che possiedono un notevole potenziale informativo in grado di rispecchiare i processi di sviluppo e di crisi e resilienza in atto, spesso “invisibili” nelle città.

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